Mondazzi - Le Mani Sulla Tastiera

LE MANI SULLA TASTIERA

Nei numerosi convegni con tema la terza e quarta età, quando si tocca l’informatica questa è descritta come uno spauracchio per i Seniores più “seniores”. A sostegno di questa tesi si porta la presunta limitata capacità intellettiva degli anziani. Essendo, purtroppo, appartenente a questa categoria e non riconoscendomi in questa affermazione ho cercato di documentarmi su questi argomenti e ho constatato che alla maggior parte di quelli della mia età è indigesta la consuetudine di dialogare con le macchine, abituata per una vita a interloquire con gli operatori “vis a vis”, rifiuta quella voce metallica impersonale, se pur gentile, che ordina di schiacciare qui digitare là.

D'altronde non si può respingere il progresso, se lo avessero fatto quelli che ci hanno preceduti noi telefonici non avremmo avuto l’opportunità di contribuire al progresso della società, diffondendo quell’oggetto misterioso che aveva la facoltà di avvicinare le persone lontane, ritenuto da tanti opera diabolica. Altra ragione dell’antipatia per questa tecnica d’avanguardia è la terminologia criptica usata dagli esperti per illustrare l’uso di questo mezzo che può rendere più agevoli e risolvibili i problemi del vivere quotidiano. Infatti è invalsa l’abitudine di rendere difficile il facile mediante l’inutile per elevarsi sulla massa degli inesperti; bene! Noi abbiamo, per contro, la presunzione di rendere facile il ritenuto difficile mediante l’essenziale. Detto questo mi sono chiesto come potevo portare il mio contributo per facilitare i miei coetanei all’approccio con tale presunto “orco“ contemporaneo, sulla scorta delle esperienze effettuate nei primi tempi della mia vita lavorativa, quando i colleghi “anziani”, ai quali ancora adesso va la mia riconoscenza, mi presero per mano per istruirmi nei compiti affidatami facendomi mettere in un angolo, temporaneamente, le nozioni apprese pappagallescamente sui banchi della scuola, che mal si coniugavano con la pratica.

Nei corsi di aggiornamento molti si sono trovati davanti ad un enorme quantità di nozioni teoriche che rendeva ostico l’apprendimento e alla fine se ne uscivano con le idee confuse e la perdita, spesso, delle certezze. Confrontando le mie idee con Alberto, fiduciario della Sezione di Bergamo e Mariapiera, segretaria della sezione, abbiamo deciso di tentare una nuova via: invertire l’ordine, prima la pratica e poi la teoria. D’altronde tutti abbiamo imparato ad esprimerci con la parola prima di addentrarci nelle regole grammaticali. Da tutto questo alla fine è scaturito il progetto “Le mani sulla tastiera”: il praticante preme un tasto e assieme vediamo cosa avviene. Scelto il modo il passo successivo è stato: quali argomenti possono interessare? Infinite sono le possibilità offerte dall’informatica, ma riflettendoci per noi “matusa” con la compagnia costante dei dolorini che se non sono qui dove stazionavano ieri sono là, scorrazzando per tutto il corpo, la necessità prioritaria possono essere le visite mediche specialistiche: recarsi al CUP, fare code chilometriche prima di sentirci dire che sarà possibile soddisfare la richiesta fra due o tre mesi; in alternativa recarsi in un’altra struttura sanitaria, rifare la fila sempre chilometrica, perdere un sacco di tempo ecc. Allora ecco entrare in campo il mezzo “diabolico”: entro nel “sito” e vedo quale struttura può soddisfare le mie esigenze. Devo recarmi in una località lontana: che fare? È indispensabile recarsi all’ufficio informazioni della linea trasporti (autobus, aereo o treno) fare la fila, prenotare e pagare, il tutto mi è costato fatica e tempo che potevo impiegare più proficuamente. Indispensabile? Affatto! Entro nel “sito” della Impresa trasporti; scelgo l’orario più confacente, prenoto e pago con carta di credito.

Ho fatto degli esami clinici e devo recarmi il tal giorno e nella fascia oraria indicatami per ritirare gli esiti? Niente affatto! Entro con le modalità necessarie sempre nel “sito” della struttura sanitaria o in quello della Regione, dove esiste uno spazio a me riservato, e attraverso il “diabolico mezzo informatico” vedo i miei esami e me li stampo senza muovermi da casa. Le possibilità offerte da questo mezzo sono infinite, addirittura posso con un apposito “programma” gratuito per i privati, collegarmi con i parenti lontani vedendoli e conversare in tempo reale. Certo ci si deve munire di quell’aggeggio che me lo permetta: l’infernale PC! Ma non spaventiamoci, non è un costo proibitivo, ce ne sono di tutti i prezzi e con buone prestazioni, ma ciò sarà un problema da affrontare se l’esperienza sarà soddisfacente. Quello che ho succintamente descritto è un piccolo esempio di ciò che si può ottenere con l’informatica, sono i primi passi su una strada che può portare a soddisfazioni impensabili e soprattutto raggiungere quella autonomia auspicabile e lasciare a “bocca aperta” i congiunti ai quali ricorriamo quando è indispensabile ricorrervi. La vita frenetica dei giorni nostri ha portato con sé anche l’informatica e, volenti o meno, tutti gli enti vi ricorrono e siamo obbligati ad averci a che fare. A questo punto i futuri praticanti si domanderanno cosa sia indispensabile fare: solo munirsi di buona volontà, pazienza e curiosità.

Quando ero alle prime armi nel mondo del lavoro mi accadde un fatterello che ha condizionato per certi versi il mio essere e divenire. Lavoravo in un laboratorio di materiali dielettrici. Era una giornata afosa del mese di luglio e per di più ero indaffarato con una avvolgitrice che emanava un calore attorno ai 70°. Per alleviare il disagio avevamo spalancato le porte del capannone. Una signora molto anziana entrò e gentilmente mi chiese cosa stessi facendo. Sorpreso per il suo interessamento le spiegai il lavoro che stavo svolgendo e l’impiego futuro del manufatto in costruzione. La conversazione andò avanti per alcuni minuti fino a quando la signora, ringraziandomi soddisfatta, si congedò con queste parole: “Sono vecchia, ma solo in apparenza perché fin quando c’è la curiosità non si è vecchi!”

Loris Mondazzi

Pubblicato su “RITROVARSI”

 

A.N.L.A. Bergamo