Lutto nel Gruppo A.N.L.A. Schneider - Magrini

FACCENDA FRANCO

 

Non è mai con animo sereno che mi accingo ad indirizzare ad ANLA un messaggio per annunciare una dolorosa dipartita.
Lo è sempre ed in questo caso particolarmente dolorosa per me perchèsi tratta di un caro amico.
Oggi salutiamo Franco Faccenda.
Abbiamo trascorso così tanti anni insieme che faccio fatica a collocare nel tempo l'inizio delle nostra convivenza aziendale.
Posso solo aggiungere che abbiamo avuto modo di vivere molte vicende e soprattutto le fusioni fino ad approdare nel Gruppo Schneider Electric.
Il riferimento alle fusioni è indispensabile perchè coinvolgono aziende che nella loro operatività hanno coinvolto sia Franco che il sottoscritto.
Mi riferisco a realtà come Telemecanique per Franco e Vanossi - Merlin Gerin per me. Queste considerazioni non hanno importanza per la ricostruzione storica bensì per la collocazione temporale.
Io e Franco abbiamo cominciato a lavorare in aziende diverse ma con radici in gruppi francesi che con le fusioni sarebbero confociate in un unico Gruppo.
Posso azzardare l'ipotesi che Franco ed io siamo stati sotto lo stesso tetto aziendale per una cinquantina di anni.
Lui è sempre stato nell'ambito commerciale, ovvero di chi vende prodotti mentre le mie competenze si sviluppavano in ambito tecnico-industriale.
In tutte le aziende, specie se di dimensioni rilevanti ed internazionali, tra il commercio e l'industria si assiste ad un sano conflitto (o competizione) tra chi vende e chi produce.
Chi vende deve conoscere bene i clienti (anche il loro divenire) perchè dalle loro esigenze si devono dedurre i loro futuri bisogni e quindi i nuovi prodotti.
Chi produce deve comprendere ed interpretare i futuri bisogni fino a dare vita ad un catalogo di prodotti innovativi con elevate prestazioni e costi competitivi. La nostra competizione/confronto ha assicurato un futuro di sviluppo per l'azienda Magrini-Galileo (nel frattempo divenuta Gruppo Schneider Electric).
Sono io a dovere descrivere il rapporto tra le persone : sto facendo riferimento a due ruoli volutamente conflittuali.
Deve essere chiaro a tutti che il conflitto è necessario ed a certe condizioni rappresenta un aspetto indispensabile e proficuo.
Occorre molta intelligenza e sensibilità. Ogni responsabile doveva gestire le necessrie competenze perchè alle proprie dipendenze aveva decine di responsabili che chiedevano di essere gestiti e motivati  in modo equo e saggio.
Allorchè ci trovammo all'età della pensione, entrambi proseguimmo la nostra collaborazione nel Gruppo attraverso collaborazioni consulenziali ed il rapporto
tra di noi diventò quello di una sincera amicizia. Sono stati gli anni in cui ho potuto apprezzare l'affetto maturato nel tempo e la straorinaria intelligenza che Franco era in grado di dimostrare.
Continuammo a produrre risultati in totale sintonia operativa.Qualche anno fa (almeno otto anni fà) le nostre collaborazioni con il Gruppo ebbero fine come era giusto che fosse e Franco rientrò a Torino dove aveva moglie e figlio.
Rimanemmo per qualche anno in contatto telefonico ma l'età (ci stavamo avvicinando agli ottanta) portò acciacchi e quelli di Franco erano preoccupanti.
Si rivelò una persona schiva e discreta e preferì stare tranquillo evitando contatti non desiderati. Oltre al rapporto di lavoro abbiamo avuto modo di trascorrere molto tempo insieme per scelta personale e divertendoci con la nostra reciproca compagnia.
In un Gruppo come il nostro vi sono svariale circstanza conviviali dove si trascorrono insieme giornate e serate di piacevole divertimento.
Nel nostro gruppo (franco francese) le convention erano spesso in Francia, il piacevoli località sciistiche o in amene città (ricordo Grenoble e soprattutto Lione); siamo anche riusciti ad organizzare piacevoli puntate in Sardegna con le rispettive famiglie.
Spero di essere riuscito a fornire un'idea dell'importante capitolo della mia vita professionale e soprattutto affettiva che si conclude con la dipartita di Franco. Rimarrà per sempre nei miei pensieri e nelle mie preghiere. Si può essere tristi e nello stesso tempo grati al destino per avermi permesso di conoscere bene una grande persona come Franco, percorrendo insieme a lui una così lunga ed importante fetta di percorso.
Non conoscendo il suo percorso, indirizzo a Franco tutto ciò che il mio affetto gli può dare : un ultimo affettuoso abbraccio.

 

Il socio Onorario ANLA

Oliviero Artoni

A.N.L.A. Bergamo