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PERCHE' SOSTENERE A.N.L.A.
Con la Finanziaria 2007, è stato stabilito che, fermo il meccanismo dell’8 per 1000, una quota pari al 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche è destinata, in base alla scelta del contribuente, ai seguenti tre comparti di attività sociali:
A) Volontariato, associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, regionali o provinciali, Onlus e associazioni e fondazioni riconosciute operanti negli 11 settori tipici delle Onlus;
B) Enti di ricerca scientifica e università;
C) Enti di ricerca sanitaria.
Le organizzazioni non profit interessate, di cui alla lettera A), sono inserite al beneficio tramite domanda trasmessa in via telematica all’Agenzia delle Entrate, corredata da auto-dichiarazione sul possesso dei requisiti. Per i soggetti di cui alle lettere B) e C) la competenza spetta ai ministeri dell’Istruzione e della Salute. Tutti gli elenchi degli enti ammessi sono pubblicati sul sito www.agenziaentrate.gov.it, del Ministero dell’Economia.
COME SOSTENERE
La scelta del 5 per mille vale per l’anno finanziario 2014 e, pertanto, può essere effettuata con le dichiarazioni dei redditi del 2014, ossia con il modello 730 redditi 2013, oppure con Unico persone fisiche 2013, o in alternativa con il modello CUD 2014 per i contribuenti esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi.
Il contribuente deve semplicemente specificare nella sezione dedicata alla scelta del 5 per mille della propria dichiarazione, in una delle quattro caselle del quadro appositamente previsto, il codice fiscale dell’ente destinatario e sottoscrivere la scelta, cioè firmare all’interno della stessa casella.
Per A.N.L.A. il riquadro interessato è il primo: "Sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni"
Il codice fiscale da trascrivere è: 8 0 0 3 1 9 3 0 5 8 1
La scelta effettuata dal contribuente, anche se mirata sul proprio reddito, non costa assolutamente nulla e non modifica l’importo dell’Irpef da lui dovuta. Può essere espressa una sola scelta (altrimenti l’opzione sarebbe nulla), che comunque non è alternativa a quella dell’8 per mille, cioè il contribuente ha facoltà di destinare sia l’8 che il 5 per mille dell’Irpef, ovviamente ognuno nella sua sezione.
Il meccanismo di ripartizione del 5 per mille prevede che solo le quote destinate dai contribuenti verranno ripartite. In altre parole, se tutti i contribuenti esprimeranno la loro preferenza, tutto il gettito del 5 per mille dell’Irpef verrà ripartito tra gli enti scelti, altrimenti la quota d’imposta non attribuita rimane nelle casse dell’Erario. Diversamente che per la ripartizione dell’8 per mille, ove la quota non attribuita viene ripartita tra i beneficiari secondo la proporzione risultante dalle destinazioni espresse.
Il contributo del 5 per mille viene attribuito in maniera diversa nel caso in cui il contribuente abbia indicato o meno il codice fiscale del destinatario: se ha indicato esattamente il codice fiscale del destinatario, il 5 per mille dell’Irpef da lui versata (senza, si ribadisce, un costo aggiuntivo) non andrà al Fisco, ma all’ente prescelto. Se però il contribuente non ha indicato nell’apposito riquadro il codice fiscale del destinatario, ossia si è limitato a scegliere la categoria dei beneficiari, oppure l’indicazione del codice risulti errata, si procederà ad una ripartizione simile a quella dell’8 per mille, ossia l’attribuzione seguirà il criterio proporzionale commisurato al numero delle scelte espresse.
Non sfuggirà ai lettori-contribuenti l’importanza della nuova facoltà data dalla legge di sostenere finanziariamente, oltre che con la propria quota sociale, la loro e nostra Associazione, la quale, diversamente tra tantissime altre, non ha proventi all’infuori di quelli del tesseramento.
Se, come è, l’AN.L.A. vive che per affermare i valori dell’anzianato del lavoro e dare il proprio apporto di esperienza per la soluzione dei problemi sociali dei lavoratori e dei pensionati, è questa l’occasione da non perdere per garantirle non solo l’indipendenza, ma anche, in mancanza di supporti politici o sindacali, una dignitosa sopravvivenza.